I docenti di area umanistica, in collaborazione con il professor Francesco Emmolo, membro del comitato scientifico di Mechrì: laboratorio di cultura e filosofia, hanno progettato un percorso di otto ore, che si articolerà nei mesi di dicembre e gennaio, dal titolo La metafora della conoscenza.
Di seguito il dettaglio degli incontri, che si terranno da remoto, utilizzando la consueta piattaforma scolastica:
- 14 dicembre, seconda e terza ora
Presentazione del percorso
Una volta analizzate alcune figure retoriche (metafora, sineddoche, analogia), riflessione sulla capacità di ognuna di descrivere un peculiare approccio conoscitivo alla realtà.
Le figure retoriche insegnano che la conoscenza non è una lente trasparente, ma piuttosto un caleidoscopio. La sfida è quella di comprendere che la conoscenza è metaforica.
- 21 dicembre, terza e quarta ora
La performance francescana
La metafora non è solo linguistica.
Francesco d’Assisi inaugura un modo nuovo di trasmettere i contenuti dell’esperienza cristiana: non il trattato teologico o gli atti di pietà, ma delle vere e proprie perfomance, degli atti che consentono di fare esperienza, di tradurre in esperienze concrete l’esperienza evangelica.
La conoscenza non è un processo esclusivamente mentale/cognitivo, essa si incarna in atti performativi (più o meno consapevoli).
Quali sono i nostri strumenti performativi?
- 11 gennaio, terza e quarta ora
La vita povera e la scrittura collettiva
Presentazione del saggio La vita povera. Album della piccola accademia (autori: Altisani, Cambria, Tommaso Di Dio, Emmolo, Redaelli).
Il volume è l’occasione per riflettere su due aspetti: come tradurre in esercizio una determinata esperienza conoscitiva? Come costruire un sapere comune?
Sulla base degli esempi fatti a lezione degli stimoli offerti, agli allievi verrà poi chiesto un esercizio di (ri)scrittura da realizzare a gruppi.
- 25 gennaio, seconda e terza ora
Restituzione agli allievi dei lavori e verifica dell’approssimazione all’obiettivo dichiarato del corso: la conoscenza è una metafora collettiva.
Grazie dunque ai docenti che continuano a progettare percorsi straordinari e a voi dell’attenzione.
Donatella Volontè
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