Gioiello tossico

Gioiello tossico

Un progetto interdisciplinare, tra le materie comunicazione grafica e chimica, ha coinvolto alcuni studenti delle classi terze coordinati dai loro docenti, Berra, Regazzola e Corso, nell’ideazione e realizzazione di un gioiello/oggetto contenente dei cristalli di sale, da loro ottenuti in laboratorio mediante la tecnica della cristallizzazione.

Tale sale, il solfato rameico pentaidrato, ha la particolarità di essere di colore azzurro e di essere nocivo se ingerito; le creazioni sono state realizzate a fini espositivi e con materiali quali rame, gomma, carta, legno e acciaio.

 

Il progetto, svolto in piccoli gruppi di lavoro, mirava a sviluppare le competenze specifiche nelle due discipline, la capacità di collaborazione e la creatività degli studenti.

Il titolo “gioiello tossico” è stato attribuito al progetto come chiave interpretativa.